La giubba verde del diavolo


Piel de Oso


C'erano una volta tre fratelli che allontanavano sempre il più piccolo di loro; quando vollero andarsene per il mondo, gli dissero: -Non abbiamo bisogno di te, vattene da solo-. Così lo abbandonarono ed egli dovette procedere solo; giunse in una gran brughiera ed era molto affamato. Nella brughiera c'era un cerchio d'alberi: vi si sedette sotto e si mise a piangere. D'un tratto udì un rumore e, quando si guardò attorno, vide venire il diavolo con una giubba verde e un piede di cavallo. -Che cos'hai, perché‚ piangi?- disse. Allora egli gli confidò la sua pena e disse: -I miei fratelli mi hanno scacciato-. Disse il diavolo: -Voglio aiutarti: indossa questa giubba verde, ha delle tasche che sono sempre piene di denaro; puoi prenderne fin che vuoi. In compenso però voglio che per sette anni tu non ti lavi, non ti pettini n‚ preghi. Se muori in questi setti anni, sei mio; ma se rimani in vita, sarai libero e ricco fino alla fine dei tuoi giorni-. Il giovane finì coll'accettare, per via del bisogno in cui si trovava; così indossò la giubba verde che il diavolo si era tolta di dosso, e quando infilò la mano in tasca la trovò piena di denaro. Così se ne andò in giro per il mondo con la giubba verde. Il primo anno andò bene: tutto ciò che desiderava lo pagava con il suo denaro, ed era ancora considerato come un essere umano. Ma già il secondo anno le cose andarono peggio: i capelli gli erano cresciuti tanto che nessuno più lo riconosceva; inoltre nessuno voleva dargli alloggio per via del suo aspetto orrendo. E, più passava il tempo, peggiore diventava. Ma ovunque egli dava del denaro ai poveri, perché‚ pregassero per lui, che non morisse entro i sette anni e cadesse così nelle mani del diavolo. Nel quarto anno giunse a un'osteria dove l'oste non voleva accoglierlo. Ma egli tirò fuori di tasca una manciata di denaro e pagò in anticipo, così ottenne finalmente una stanza. La sera udì piangere forte nella stanza attigua, aprì la porta e scorse un vecchio che piangeva disperatamente e gli disse di andarsene poiché‚ non poteva aiutarlo di certo. Ma il giovane gli domandò che cosa mai lo affliggesse tanto, e il vecchio disse che non aveva più soldi; era in debito con l'oste che l'avrebbe trattenuto finché‚ non avesse pagato. Allora il giovane dalla giubba verde disse: -Se è tutto qui, di denaro io ne ho a sufficienza: pagherò per voi-. E liberò l'uomo dai suoi debiti. Il vecchio aveva tre belle figlie e gli disse di scegliersene una in moglie come ricompensa. Ma quando giunsero a casa e la maggiore lo vide, si mise a gridare all'idea di sposare un essere così orrendo, che non aveva più aspetto umano e sembrava un orso. Anche la seconda fuggì via e preferì andarsene per il mondo. La terza invece disse: -Caro babbo, se gli avete promesso una sposa, ed egli vi ha aiutato nel momento del bisogno, vi ubbidirò-. Allora il giovane dalla giubba verde si tolse dal dito un anello, lo spezzò, ne diede metà alla fanciulla e tenne per s‚ l'altra; e nella prima scrisse il proprio nome, nell'altra il nome di lei, pregandola di serbare con cura la metà dell'anello. Rimase ancora un po' di tempo con lei, e infine disse: -Ora debbo prender congedo, rimarrò lontano per tre anni, siimi fedele in questo periodo di tempo; quando tornerò celebreremo le nostre nozze. Se invece non torno sei libera, perché‚ io sarò morto, ma tu prega Dio che mi tenga in vita-. In quei tre anni le due sorelle maggiori della sposa si fecero beffe di lei e le dicevano che avrebbe avuto un orso per marito al posto di un uomo normale. Ma la fanciulla taceva e pensava che qualunque cosa succedesse doveva ubbidire al padre. Il giovane dalla giubba verde, invece, se ne andò in giro per il mondo, mise spesso le mani in tasca e comprò per la sua sposa le cose più belle che gli capitavano sotto gli occhi. Non fece nulla di male, anzi fece del bene dove poteva e dette del denaro ai poveri affinché‚ pregassero per lui. Allora Dio gli fece la grazia e, trascorsi i tre anni, egli era ancora vivo e sano. Quando il tempo fu trascorso si recò nuovamente nella brughiera e si sedette sotto quel cerchio di alberi. Si udì un forte sibilo, ed ecco arrivare il diavolo tutto arrabbiato e brontolante; gli buttò la sua vecchia giubba e rivolle indietro quella verde. Il giovane se la tolse con gioia, la porse al diavolo ed era ricco e libero per sempre. Poi se ne andò a casa, si ripulì per bene e si mise in cammino per recarsi dalla sua sposa. Quando giunse al portone d'ingresso, incontrò il padre; lo salutò e disse di essere lo sposo, ma quello non lo riconobbe e non voleva credergli. Allora egli salì dalla sposa, ma anch'ella non voleva credergli. Infine egli le domandò se avesse ancora la metà dell'anello. Ella rispose di sì e andò a prenderla; anch'egli prese la sua, l'accostò all'altra e si vide che le due parti combaciavano perfettamente: egli non poteva che essere il suo sposo E quand'ella vide che era un bell'uomo, si rallegrò, lo amò e celebrarono il matrimonio. Le due sorelle, invece, erano così furiose di aver perso quella fortuna, che lo stesso giorno del matrimonio l'una si annegò, mentre l'altra si impiccò. La sera, bussarono alla porta e si sentì un brontolio; quando lo sposo andò ad aprire, ecco il diavolo in giubba verde, che disse -Vedi, adesso ho due anime in cambio della tua!-.
Un joven se alistó en el ejército y se portó con mucho valor, siendo siempre el primero en todas las batallas. Todo fue bien durante la guerra, pero en cuanto se hizo la paz, recibió la licencia y orden para marcharse donde le diera la gana. Habían muerto sus padres y no tenía casa, suplicó a sus hermanos que le admitiesen en la suya hasta que volviese a comenzar la guerra; pero tenían el corazón muy duro y le respondieron que no podían hacer nada por él, que no servía para nada y que debía salir adelante como mejor pudiese. El pobre diablo no poseía más que su fusil, se lo echó a la espalda y se marchó a la ventura.
Llegó a un desierto muy grande, en el que no se veía más que un círculo de árboles. Se sentó allí a la sombra, pensando con tristeza en su suerte.
-No tengo dinero, no he aprendido ningún oficio; mientras ha habido guerra he podido servir al rey, pero ahora que se ha hecho la paz no sirvo para nada; según voy viendo tengo que morirme de hambre.
Al mismo tiempo oyó ruido y levantando los ojos, distinguió delante de sí a un desconocido vestido de verde con un traje muy lujoso, pero con un horrible pie de caballo.
-Sé lo que necesitas, le dijo el extraño, que es dinero; tendrás tanto como puedas desear, pero antes necesito saber si tienes miedo, pues no doy nada a los cobardes.
-Soldado y cobarde, respondió el joven, son dos palabras que no se han hermanado nunca. Puedes someterme a la prueba que quieras.
-Pues bien, repuso el forastero, mira detrás de ti.
El soldado se volvió y vio un enorme oso que iba a lanzarse sobre él dando horribles gruñidos.
-¡Ah! ¡ah! exclamó, voy a romperte las narices y a quitarte la gana de gruñir; y echándose el fusil a la cara, le dio un balazo en las narices y el oso cayó muerto en el acto.
-Veo, dijo el forastero, que no te falta valor, pero debes llenar además otras condiciones.
-Nada me detiene, replicó el soldado, que veía bien con quién tenía que habérseles, siempre que no se comprometa mi salvación eterna.
-Tú juzgarás por ti mismo, le respondió el hombre. Durante siete años no debes lavarte ni peinarte la barba ni el pelo, ni cortarte las uñas, ni rezar. Voy a darte un vestido y una capa que llevarás durante todo este tiempo. Si mueres en este intervalo me perteneces a mí, pero si vives más de los siete años, serás libre y rico para toda tu vida.
El soldado pensó en la gran miseria a que se veía reducido; él que había desafiado tantas veces la muerte, podía muy bien arriesgarse una vez más. Aceptó. El diablo se quitó su vestido verde y se le dio diciéndole:
-Mientras lleves puesto este vestido, siempre que metas la mano en el bolsillo sacarás un puñado de oro.
Después quitó la piel al oso y añadió:
-Esta será tu capa y también tu cama, pues no debes tener ninguna otra, y a causa de este vestido te llamarán Piel de Oso.
El diablo desapareció enseguida.
El soldado se puso su vestido y metiendo la mano en el bolsillo, vio que el diablo no le había engañado. Se endosó también la piel de oso y se puso a correr el mundo dándose buena vida y no careciendo de nada de lo que hace engordar a las gentes y enflaquecer al bolsillo. El primer año tenía una figura pasadera, pero al segundo tenía todo el aire de un monstruo. Los cabellos le cubrían la cara casi por completo, la barba se había mezclado con ellos, y se hallaba su rostro tan lleno de cieno, que si hubieran sembrado yerba en él hubiese nacido de seguro. Todo el mundo huía de él; sin embargo, como socorría a todos los pobres pidiéndoles rogasen a Dios porque no muriese en los siete años, y como hablaba como un hombre de bien, siempre hallaba buena acogida.
Al cuarto año entró en una posada, cuyo dueño no quería recibirle ni aun en la caballeriza, por temor de que no asustase a los caballos. Pero cuando Piel de Oso sacó un puñado de duros de su bolsillo, se dejó ganar el patrón y le dio un cuarto en la parte trasera del patio a condición de que no se dejaría ver para que no perdiese su reputación el establecimiento.
Una noche estaba sentado Piel de Oso en su cuarto, deseando de todo corazón la conclusión de los siete años, cuando oyó llorar en el cuarto inmediato. Como tenía buen corazón, abrió la puerta y vio a un anciano que sollozaba con la cabeza entre las manos. Pero viendo entrar a Piel de Oso, el hombre asustado quiso huir. Mas se tranquilizó por último oyendo una voz humana que le hablaba, y Piel de Oso concluyó, a fuerza de palabras amistosas, por hacerle referir la causa, de su disgusto. Había perdido todos sus bienes y estaba reducido con sus hijas a tal miseria que no podía pagar al huésped y le iban a poner preso.
-Si no tenéis otro cuidado, le dijo Piel de Oso, yo poseo dinero bastante para sacaros de vuestro apuro.
-Y mandando venir al posadero le pagó, y, dio además a aquel desgraciado una fuerte suma para sus necesidades.
El anciano, viéndose salvado, no sabía cómo manifestar su reconocimiento.
-Ven conmigo, le dijo; mis hijas son modelos de hermosura, elegirás una por mujer y no se negará en cuanto sepa lo que acabas de hacer por mí. Tu aire es en verdad un poco extraño, pero una mujer te reformará bien pronto.
Piel de Oso consintió en acompañar al anciano, mas cuando la hija mayor vio su horrible rostro, echó a correr asustada dando gritos de espanto. La segunda le miró a pie firme y después de haberle contemplado de arriba abajo, dijo:
-¿Cómo aceptar un marido que no tiene figura humana? Preferiría el oso afeitado que vi un día en la feria, y que estaba vestido de hombre con una pelliza de húsar y sus guantes blancos. Al menos no era más que feo y podía una acostumbrarse a él.
Pero la menor dijo:
-Querido padre, debe ser un hombre muy honrado, puesto que nos ha socorrido; le habéis prometido una mujer y es preciso hacer honor a vuestra palabra.
-Por desgracia el rostro de Piel de Oso estaba cubierto de pelo y de barro, pues si no se hubiera podido ver brillar la alegría que rebosó en su corazón al oír estas palabras. Quitó un anillo de su dedo, le partió en dos, dio la mitad a su prometida, recomendándola le guardase ínterin él conservaba la otra. En la mitad que la dio inscribió su propio nombre, y el de la joven en la que guardó para sí. Después se despidió de ella, diciendo:
-Os dejo hasta dentro de tres años, si vuelvo nos casaremos, pero si no vuelvo es que he muerto y entonces seréis libre.
Pedid a Dios que me conserve la vida.
La pobre joven estaba siempre triste desde aquel día y se la saltaban las lágrimas cuando se acordaba de su futuro marido. Sus hermanas, por su parte, la dirigían las chanzas más groseras.
-Ten cuidado, la decía la mayor, cuando le des la mano, no te desuelle con su pata.
-Desconfía de él, la decía la segunda; los osos son aficionados a la carne blanca; si le gusta te comerá.
-Tendrás que hacer siempre su voluntad, añadía la mayor, pues de otro modo no te faltarán gruñidos.
-Pero, añadía la segunda, el baile de la boda será alegre; los osos bailan mucho y bien.
La pobre joven dejaba hablar a sus hermanas sin incomodarse. En cuanto al hombre de la Piel de Oso, andaba siempre por el mundo haciendo todo el bien que podía y dando generosamente a los pobres para que pidiesen por él.
Cuando llegó al fin el último día de los siete años, volvió al desierto y se puso en la plazuela de árboles. Se levantó un aire muy fuerte, y no tardó en presentarse el diablo de muy mal humor; dio al soldado sus vestidos viejos y le pidió el suyo verde.
-Espera, dijo Piel de Oso, es preciso que me limpies antes.
El diablo se vio obligado, bien a pesar suyo, a ir a buscar agua y lavarle, peinarle el pelo y cortarlo las uñas. El joven tomó el aire de un bravo soldado mucho mejor mozo de lo que era antes.
Piel de Oso se sintió aliviado de un gran peso cuando partió el diablo sin atormentarle de ningún otro modo. Volvió a la ciudad, y se puso un magnífico vestido de terciopelo, y subiendo a un coche tirado por cuatro caballos, blancos, se hizo conducir a casa de su prometida. Nadie le conoció; el padre le tomó por un oficial superior y le condujo al cuarto donde se hallaban sus hijas. Las dos mayores le hicieron sentar a su lado, le sirvieron una excelente comida, y declarando que no habían visto nunca un caballero tan buen mozo. En cuanto a su prometida, estaba sentada enfrente de él con su vestido negro, los ojos bajos y sin decir una sola palabra.
El padre le preguntó, por último, si quería casarse con alguna de sus hijas, y las dos mayores corrieron a su cuarto para vestirse, pensando cada una de ellas que sería la preferida.
El forastero se quedó solo con su prometida, sacó la mitad del anillo que llevaba en el bolsillo y le echó en un vaso de vino que la ofreció.
Citando se puso a beber y distinguió aquel fragmento en el fondo del vaso; se estremeció su corazón de alegría.
Cogió la otra mitad que llevaba colgada al cuello y la acercó a la primera, uniéndose ambas exactamente. Entonces él la dijo:
-Soy tu prometido, el que has visto bajo una piel de oso; ahora, por la gracia de Dios, he recobrado la figura humana y estoy purificado de mis pecados.
Y tomándola en sus brazos, la estrechaba en ellos cariñosamente en el momento mismo en que entraban sus dos hermanas con sus magníficos trajes; pero cuando vieron que aquel joven tan buen mozo era para su hermana y que era el hombre de la piel de oso, se marcharon llenas de disgusto y cólera. La primera se tiró a un pozo y la segunda se colgó de un árbol.
Por la noche llamaron a la puerta, y yendo, a abrir el marido, vio al diablo con su vestido verde que le dijo:
-No he salido mal; he perdido un alma pero he ganado dos.