魔草


L'insalata magica


从前,有个年轻的猎人去森林里打猎。 他一路兴致勃勃,心里十分快活,一边走一边用树叶吹着小曲子。 忽然他碰见一个模样丑陋的老婆子,那老婆子对他说:"你好,亲爱的猎人!看起来你又快活又满足,可是我呢,却又饥又渴,给我一点施舍吧!"
好心的猎人很可怜这穷婆子,便伸手从口袋里拿了一些东西给她。 给完了就想往前走。 可是老婆子却叫住了他,说:"听着,亲爱的猎人,为报答你的好心肠,我要送你一样礼物。你往前走,一会儿就会走到一棵大树跟前,树上蹲着九只鸟,它们的爪子里抓着件斗篷。你要举起猎枪朝它们中间射去。那件斗篷就会落到地上。有一只鸟会被击中也落到地上来。你快捡起斗篷,那是一件如意斗篷,你只要把它往身上一披,心里想到什么地方马上就会到什么地方。你还得掏出那死鸟的心来整个吞下,这样每天早上起床时,你便会在枕头底下发现一块金币。"
猎人谢过那年老女智者,心里暗想:"她答应的东西真是好极了,可是这一切会不会是真的呢?"他抬脚往前,谁知还不到一百步,就听到树枝间一片叽叽喳喳的鸟叫声,急忙抬头一看,只见一群鸟果然用喙子、爪子拽住一块布在扯来扯去,它们你抢我夺,相互争吵,谁都想把布占为己有。 "哈,真稀奇!"猎人禁不住喊了出来,"真如那老婆婆讲的那样。"他马上取下猎枪,朝鸟群中间放了一枪,打得鸟儿们羽毛四处乱飞,全都吓跑了,一只被射中的从树上掉了下来,斗篷也随之掉了下来。 猎人按照老婆婆的嘱咐,剖开死鸟,掏出鸟心吞了下去,然后带着斗篷回到家里。
第二天清晨醒来,他想起老婆子的许诺,想看看一切是否也已兑现。 可不,他一翻起枕头,眼前就有块金子在闪闪发亮 ,第二天早上他又找到一块,以后每天起床来都是如此。 他积攒了一大堆金子,最后却想:"要是我老呆在家里,我有这些金子又有什么用呢?我要出去,好好见见世面。"
于是,他告别父母,背上背囊,挎上猎枪,闯世界去了。 一天,他穿过一片茂密的森林,来到一片平原,见到面前矗立着一座雄伟的宫殿。 宫殿的一扇窗户里,站着老太婆,旁边还有位漂亮极了的少女,正在向楼下张望。 这老太婆却是个女巫,她告诉少女:"那边森林里走出来一个人,他身体内有件珍宝,咱们一定要把它骗到手,我心爱的小女儿,要知道,咱们更配得到那宝贝。他呀,肚子里有颗鸟心,所以每天早上都能在枕头下找到块金子。"接着,她对姑娘讲怎么下手,怎么做戏,最后恶狠狠地瞪着姑娘,威胁说:"你要是不听我的话,一定倒霉!"这当儿,猎人走近了,看见姑娘便自言自语起来:"我已经东游西荡很久喽,现在想休息休息。到那座华丽的宫殿去呆一呆,反正我有的是黄金嘛。"话虽如此,真正的原因却是他已相中了那位美人儿。
他跨进宫门,受到了亲切的迎接、礼貌的招待。 没过多久,他已完全迷上那巫婆的女儿,什么也顾不到了,他总是望着她的眼睛,她要求什么,他都乐意去做。 这时候,老巫婆说:"喏,咱们这就必须取鸟心了,他失去以后,不会有任何感觉的。"接着,她们调制了一种药水,煮开后,斟在一只杯子里。 老巫婆把杯子递给姑娘,命令她给猎人送去。 她对他讲:"呵,亲爱的,喝了吧,为着我!"猎人接过杯子,刚吞下那药水,立刻从肚子里呕吐出了鸟心。 姑娘悄悄把它捡起来吞了,因为老巫婆要她这样。 从此,猎人的枕头下再没发现金子,金子跑到姑娘的枕下了,每天早晨老婆子都一定去取。 那小伙子呢,却对姑娘爱得发了痴,完全不想其它,一心只渴望和她一起消磨时光。
这时,老巫婆又说了:"鸟心咱们有了,可如意斗篷也一定得夺过来。"姑娘却回答:"斗篷咱们就留给他吧,他可是已失去自己的财富了呵。"巫婆一听大怒,说:"那样的斗篷是世间难得的宝物 ,我一定要,非要不可! "她教给姑娘鬼点子,说,如果她不听话,一定叫她吃苦头。姑娘只好照老婆子说的做,随后便走到窗前,眺望着远方,装出一副忧郁的样子。猎人问:"你干吗忧伤地站在那儿? ""唉,我亲爱的,"她回答,"对面有一座宝石山,那儿产精美无比的红宝石。 我非常想得到它们,因此一想起来就十分难过;可又有谁能替我去取呢? 只有鸟儿能飞上山去,人是绝对去不了的啊! ""如果你忧虑的只是这点事,"猎人说,"我愿马上就解除你心头的苦闷。 "说完,他把她拉到自己的斗篷底下,心里想着要去对面的宝石山,一眨眼工夫,两人已经坐在了山上。但见四周宝石闪闪发光,瞅着真叫人心里高兴,他们挑最美最珍贵的搜集了一些。这当儿,老巫婆却作起法来,猎人突然感到眼皮沉重,便对姑娘说:"咱们坐下来休息一下吧,我困极了,几乎已经站不稳。 "他俩坐下去,猎人把头枕在姑娘怀中,睡着了。刚等他睡熟,她便从他肩上解下斗篷,拿来自己披上。再拾起地上的宝石,一发愿回家去了。
猎人睡够了醒过来,发现自己心爱的人骗了他,把他一个人丢在了荒山上。 "呵,"他叹道,"世间竟有这样的大骗子!"他坐在那儿忧心忡忡,心痛难忍,却不知怎么办才好。 这宝石山呢,属于一群狂暴粗野的巨人,他们住在山上,在山上胡作非为。 猎人那么坐了没多久,就看见来了三个巨人。 他赶紧躺在地上,装做酣睡的样子。 巨人们走过来,第一个用脚踢他,说:"这是条什么虫子,敢躺在这儿做白日梦?""踩死他!"第二个说。 "值得花力气吗?"第三个不屑地讲,"留他一条命吧,他在这儿呆不长,他一往上爬,爬到了山尖,白云就会卷住他,把他带走的。"他们一边谈话,一边往前走。 猎人却记住了他们说的话,一等他们走远,便站起来向着山顶爬去。 他在山顶坐了一会儿,一朵白云悠悠来到,卷起他,带着他在天空中飞了一会儿,最后降落在一座大菜园子里。 菜园四周高墙环绕,他缓缓地落在了圆白菜和其它蔬菜中间的地上。
猎人转头四望,说:"我只要有点吃的就好喽,肚子真饿,这么往前走会很吃力啊!可这儿见不到苹果、梨子和其它水果,到处是菜叶,除了菜叶子还是菜叶子。"终于,他想:"不得已我可以吃点莴苣嘛,味道虽不怎样,却可以提起我的精神。"于是,他选了一窝最粗壮的吃起来,可是刚吞下几口,他就觉得精神不对,好像他已经完全变了。 果然,他长了四条腿,一个大脑袋,两只长耳朵:他惊恐地看出,自己已变成了一头毛驴。 由于仍然很饿,并受他现在的天性决定,多汁的莴苣变得很有味道了,他贪婪地吃个没完,吃啊吃啊,他终于碰到了另一种莴苣,可他刚吃下一点,又感觉发生了变化:他恢复了自己原来的人样儿。
这时猎人躺在地上睡着了,消除了疲劳。 第二天早上醒来,他把坏莴苣和好莴苣各摘了一棵,想:"它们会帮我夺回自己的东西,惩罚那不忠实的人的。"随后 ,他把莴苣藏在身上,翻出围墙,动身找他爱人的宫殿去了。 他东奔西走了好多天,侥幸把它给找着啦。 他马上染黑了脸面,叫他亲生母亲见了也休想认出来,这样才去宫里借宿。 "我累死了,"他说,"再没法往前走。""你是谁啊。老乡?做什么样的营生?"巫婆问。 他回答:"我是国王的使者,被派出来寻找天底下长的最美味可口的莴苣。我非常幸运地找到了,正藏在身上哩。只是太阳烤晒得太厉害,我担心鲜嫩的菜叶会蔫掉,不晓得能不能把它送到呵。"
老婆子听说有美味的莴苣,嘴馋起来,说道:"亲爱的老乡,让我尝尝那美妙的莴苣好吗?""行啊行啊,"猎人回答,"我有两棵,愿意送你一棵,"说着打开口袋,把坏的一棵递给她。 老婆子毫无防备,想吃那新奇的菜想得口水快流出来了,急忙亲自下厨房去做起来。 做好后,她等不及端上桌子,伸手抓了几片叶子塞进嘴里,哪知刚一咽下肚去,她已失去人形,变成一头驴跑到了院子里。 这当儿巫婆的女仆走进厨房,见莴苣已做好了,想把它端上桌子,可半道也犯了偷偷尝一点的毛病,吃下了几片叶子。 结果莴苣的奇妙作用又马上显示出来,女仆同样变成头母驴,和老巫婆跑到一起去了,而装莴苣的大碗却掉在了地上。 这其间,"国王的使者"和美丽的姑娘坐在一起,她等了好久不见人送菜来,也馋了,就问:"不知道莴苣在哪儿呵?"猎人想一定是菜已经起作用,说:"我去厨房看看吧。"他走下楼,见两头母驴在院子里兜圈子,莴苣却撒了一地。 "行啦,"他说,"那两个已得到惩罚,"说着把剩余的菜叶儿捡起来放在碗里,端去给姑娘。 "我给你送佳肴来了,免得你久等。"他告诉她。 姑娘于是也吃了一些,立刻也和另外两个一样失去人形,变成母驴跑进院子去了。
猎人先洗了脸,让那些变驴的家伙能认出他,然后才走进院子,说:"现在该你们得到背信弃义的报应啦!"他用一条绳子拴起三头母驴,把它们赶到一座磨坊前。 他敲敲窗户,磨坊主探出脑袋来问有什么事。 猎人回答:"我有三头蠢驴,再不想养了。你要愿意收留它们,喂它们饲料,把它们圈住,照我说的那样对待它们,你要多少钱我就给你多少钱。""当然可以,当然可以,"磨坊主回答,"可要我怎样对待它们呢?"于是,猎人告诉他,那头老驴,就是从前的巫婆,他每天得揍它三次,却只给一顿草料吃;那头年轻点的母驴,就是从前的女仆,他每天要揍它三次,喂它三顿;那最小的一头驴,就是从前的漂亮姑娘,他不用揍它,只要喂它三次。 "要知道,猎人还是不忍心让姑娘挨打哟。随后他回到宫里,在那儿找到了他所需要的一切。
几天后,磨坊主来说,他必须报告:那头一天挨揍却只有一次草吃的老母驴死了。 "另外两头虽然没死,也得到三顿草料吃,"他说 ,"却显得十分伤心,看样子也熬不了多久喽。"猎人听了心肠软了,克制住怨恨,告诉磨坊主把它们给他赶回来。 两头母驴回来后,他给它们吃了好莴苣,它俩马上又变成人了。 美丽的姑娘一下跪在猎人面前,说:"唉,亲爱的,原谅我对你干的坏事!都是我母亲逼着我干的,我本心才不愿意呐,因为我打心眼儿喜欢你。你的如意斗篷挂在我衣柜里;我愿意喝呕吐药,吐出鸟心来还给你。"猎人一听也改了想法,说:"留着吧,反正都一样,因为我要娶你,让你做我忠实的妻子。"随后举行了婚礼,他们一直到死都愉快和睦。
C'era una volta un giovane cacciatore dall'indole allegra e vivace. Un giorno si recò nel bosco alla posta e, mentre camminava fischiettando con una foglia, incontrò una brutta vecchietta, che gli rivolse la parola e disse: -Buon giorno, cacciatore! Tu sei di buon umore, ma io soffro la fame e la sete: fammi la carità-. Il cacciatore ebbe pietà della povera vecchina, così mise la mano in tasca e le diede quello che aveva. Poi fece per proseguire, ma la vecchia lo trattenne e disse: -Caro cacciatore, ascolta quello che ti dico; voglio farti un regalo per il tuo buon cuore: continua dritto per la tua strada, dopo un po' arriverai a un albero, sul quale ci saranno nove uccelli che si azzufferanno per un mantello. Allora prendi la mira e spara nel mucchio: lasceranno cadere il mantello, ma anche uno degli uccelli sarà colpito e cadrà a terra. Prendi il mantello, è magico: se te lo getti sulle spalle e desideri di trovarti in qualche luogo, in un baleno ci sarai. L'uccello morto, invece, devi aprirlo, togliergli il cuore e ingoiarlo intero; ogni mattina, alzandoti, troverai una moneta d'oro sotto il guanciale, e ciò grazie all'uccello-. Il cacciatore ringraziò l'indovina e pensò fra s‚: "Belle cose, se solo si avverassero!-. Ma dopo aver fatto un cento passi, udì delle strida e dei cinguettii fra i rami, sopra la sua testa; alzò gli occhi e vide un mucchio d'uccelli che si disputavano un panno con i becchi e con le zampe, e strillavano, tiravano e si azzuffavano, come se ciascuno lo volesse per s‚ solo. -Che strano!- disse il cacciatore -è proprio come ha detto la nonnina.- Si tolse di spalla il fucile, prese la mira e sparò nel mucchio, facendo volare le piume all'intorno. Subito gli uccelli presero la fuga levando alte strida, uno però cadde a terra morto, e scese pure il mantello. Allora il cacciatore fece quello che gli aveva ordinato la vecchia, aprì l'uccello, cercò il cuore, lo ingoiò e si portò a casa il mantello. Il mattino dopo, quando si svegliò, gli venne in mente la promessa, e volle vedere se si era avverata. Alzò il cuscino, ed ecco una moneta d'oro sfavillante; il mattino dopo ne trovò un'altra, e così via ogni giorno, al risveglio. Raccolse un bel gruzzolo d'oro, e alla fine pensò: "A che mi serve tutto quest'oro, se resto a casa? Me ne andrò a girare il mondo." Prese congedo dai suoi genitori, si mise a tracolla il carniere e il fucile, e se ne andò. Un giorno gli accadde di attraversare un fitto bosco, e quando terminò, ecco davanti a lui, in una pianura, uno splendido castello. A una finestra era affacciata una vecchia con una bellissima fanciulla, e guardava giù. La vecchia però era una strega, e disse alla fanciulla: -Dal bosco sta arrivando uno che ha in corpo un gran tesoro; perciò dobbiamo abbindolarlo, mia cara, quella è roba che si addice più a noi che a lui. Ha in un corpo un cuore d'uccello, e per questo ogni mattina c'è una moneta d'oro sotto il suo guanciale-. E le raccontò tutta la faccenda e che parte ella dovesse fare; poi alla fine le disse, facendole gli occhiacci: -Se non mi ubbidisci, guai a te!-. Il cacciatore avvicinandosi, scorse la fanciulla e pensò: "Ho girato tanto che voglio riposarmi in questo bel castello; denaro ne ho in abbondanza." Ma, in realtà, egli aveva gettato gli occhi su quella bellezza. Entrò nella casa e fu accolto con cordialità e gentilmente ospitato. Non tardò molto a innamorarsi della figlia della strega, tanto che non pensava più ad altro, vedeva soltanto i suoi occhi e faceva tutto ciò ch'ella desiderava. Allora la vecchia disse: -Adesso dobbiamo prendere il cuore dell'uccello, non si accorgerà neppure che gli manca-. Preparò un decotto e, quando fu pronto, lo mise in un bicchiere e lo diede alla fanciulla, che dovette portarlo al cacciatore. Ella disse: -Orsù, mio caro, bevi alla mia salute!-. Egli prese il bicchiere, e non appena ebbe ingoiato il decotto, vomitò il cuore dell'uccello. La fanciulla dovette portarlo via di nascosto, e inghiottirlo lei stessa, poiché‚ la vecchia lo voleva. Da quel giorno egli non trovò più sotto il guanciale la moneta d'oro, che si trovava invece sotto il cuscino della fanciulla, dove la vecchia la prendeva ogni mattina. Ma egli era così follemente innamorato, che pensava solo a passare il suo tempo con lei. Allora la vecchia strega disse: -Il cuore d'uccello l'abbiamo, ma dobbiamo ancora prendergli il mantello magico-. La fanciulla rispose: -Quello lasciamoglielo! Ha già perso la sua ricchezza-. La vecchia s'infuriò e disse: -Un mantello come quello è una cosa straordinaria, che si trova raramente a questo mondo: perciò devo assolutamente averlo-. Disse alla fanciulla quel che doveva fare e aggiunse che se non avesse obbedito, sarebbe stata punita. Allora la fanciulla, assecondando la vecchia, si mise alla finestra e guardò lontano, fingendo una gran tristezza. Il cacciatore le domandò: -Perché‚ sei così triste?-. -Ah, tesoro mio!- ella rispose -là di fronte c'è il monte dei granati, dove crescono le pietre più preziose. Le desidero tanto che, se ci penso, divento tutta triste. Ma chi può andare a prenderle? Soltanto gli uccelli che volano possono arrivarci, non certo un uomo!- -Se il tuo dolore è tutto qui- disse il cacciatore -si fa in fretta a scacciarlo.- La prese sotto il suo mantello e desiderò di essere sul monte dei granati; e all'istante vi si trovarono tutti e due. Le pietre preziose brillavano da ogni parte, ch'era una gioia vederle, ed essi raccolsero le più belle e le più preziose. Ma la vecchia, con le sue arti, aveva fatto in modo che al cacciatore si appesantissero le palpebre, sicché‚ questi disse alla fanciulla: -Sediamoci un poco a riposare, sono così stanco che non mi reggo più in piedi-. Si sedettero ed egli le posò la testa in grembo e si addormentò. Quando fu addormentato, ella gli tolse il mantello dalle spalle, se lo mise, raccolse i granati e le gemme e desiderò di essere a casa. Ma quando il cacciatore si svegliò, vide che la sua diletta lo aveva ingannato e lo aveva abbandonato su quel monte selvaggio. -Ah!- esclamò -quanta perfidia c'è a questo mondo!- e se ne stette là triste e addolorato senza sapere che fare. Ma la montagna apparteneva a dei feroci, terribili giganti, che abitavano lassù, facendone di tutti i colori. Mentre il cacciatore se ne stava seduto là, ne vide tre avvicinarsi a grandi passi. Allora pensò: "L'unico modo per salvarmi è fingere di dormire" e, in fretta, si sdraiò per terra, come se fosse immerso in un sonno profondo. I giganti si avvicinarono, e il primo gli diede una pedata e disse: -Che razza di vermiciattolo se ne sta qui a guardarsi la pancia?-. Il secondo disse: -Calpestalo!-. Ma il terzo disse, superbamente: -Non ne vale la pena! Lasciatelo stare, tanto se sale in cima al monte le nubi lo afferrano e lo portano via-. Così dicendo se ne andarono, ma il cacciatore aveva prestato attenzione alle loro parole e, come si furono allontanati, si arrampicò sulla cima del monte. Poco dopo, si avvicinò una nube, librandosi nell'aria, lo afferrò, lo portò via, vagò qua e là per il cielo, poi si abbassò su un grande orto circondato da mura, sicché‚ egli si posò dolcemente fra i cavoli e gli ortaggi. Il cacciatore si guardò attorno e disse: -Se solo avessi qualcosa da mangiare! Ho tanta fame che sarà difficile proseguire; ma qui non vedo n‚ mele, n‚ pere, n‚ altri frutti: non vi sono che ortaggi-. Alla fine pensò: "In mancanza d'altro, mangerò dell'insalata: mi rinfrescherà e mi irrobustirà." Si cercò un bel cespo d'insalata e si mise a mangiare, ma non appena ebbe inghiottito un paio di bocconi, si sentì molto strano, gli pareva di essere cambiato, e vide con spavento che si era trasformato in un asino. Tuttavia, poiché‚ aveva ancora tanta fame, e l'insalata fresca gli piaceva tanto, continuò a mangiarla avidamente, finché‚ giunse a un'altra specie d'insalata, e come ne ebbe mangiata qualche foglia, sentì un nuovo mutamento e riacquistò fortunatamente il suo aspetto umano. Allora il cacciatore si sdraiò e fece una bella dormita. Il mattino dopo, al risveglio, colse un cespo di insalata cattiva e uno di quella buona e pensò: "Mi serviranno a tornare in possesso di ciò che era mio, e a punire l'infedeltà." Li mise nel carniere, scavalcò il muro e si avviò alla ricerca del castello della sua amata. Dopo aver girato un paio di giorni, ebbe la fortuna di trovarlo. Si scurì in fretta il viso, che neanche sua madre lo avrebbe riconosciuto, entrò nel castello e chiese ospitalità. -Sono così stanco- disse -che non posso proseguire.- La strega gli domandò: -Campagnolo, chi siete, e che mestiere fate?-. Egli rispose: -Sono un messaggero del re, che mi ha mandato a cercare l'insalata migliore che vi sia al mondo. Ho avuto la fortuna di trovarla e ce l'ho con me; il sole però scotta troppo e rischia di farmi appassire le foglie più tenere, perciò non so se la porterò più lontano-. La vecchia, sentendo parlare dell'insalata tanto buona, ebbe voglia di assaggiarla e disse: -Caro campagnolo, lasciatemi mangiare un po' di quell'insalata straordinaria-. -Perché‚ no?- rispose egli -ne ho presi due cespi, ve ne darò uno.- Aprì il carniere e le porse quello cattivo. La vecchia non pensò a un tranello, e la nuova pietanza le faceva venire l'acquolina in bocca, tanto che andò di persona in cucina a prepararla. Quando fu pronta, non pot‚ aspettare che fosse in tavola, ma ne prese subito qualche foglia, e se la mise in bocca. Ma non appena l'ebbe inghiottita, perse l'aspetto umano e corse giù in cortile, trasformata in asina. In cucina, intanto, arrivò la serva, vide l'insalata pronta e volle portarla in tavola, ma per strada, secondo la sua vecchia abitudine, fu presa dalla voglia di assaggiarla e ne mangiò due foglie. Quelle mostrarono all'istante il loro potere magico: diventò un'asina anche la serva e corse fuori dalla vecchia, mentre il piatto d'insalata cadde a terra. Nel frattempo il messaggero se ne stava con la bella fanciulla e, siccome non veniva mai nessuno con l'insalata, e anche lei ne aveva voglia, ella disse: -Chissà che fine ha fatto l'insalata!-. Il cacciatore pensò: -Avrà già prodotto il suo effetto!" e disse: -Andrò in cucina a vedere-. Quando scese, vide le due asine che correvano in cortile, e l'insalata per terra. -Bene, bene- disse -quelle due hanno avuto ciò che meritavano!- Raccolse le foglie avanzate, le mise nel piatto e le portò alla fanciulla. -Vi porto io stesso questa delizia- disse -perché‚ non dobbiate aspettare ancora.- Ella ne mangiò e subito perse il suo aspetto umano come le altre due, e corse in cortile, trasformata in asina. Poi il cacciatore si lavò la faccia, perché‚ le trasformate potessero riconoscerlo, scese in cortile e disse: -Adesso riceverete la ricompensa per la vostra infedeltà-. Le legò tutte e tre a una corda, e le condusse via, finché‚ giunse a un mulino, e bussò alla finestra del mugnaio. -Che cosa c'è?- domandò il mugnaio. Egli rispose: -Ho qui tre bestiacce. Se volete prenderle voi, procurar loro lo strame e il foraggio, e trattarle come vi dico io, vi pagherò quel che volete-. -Perché‚ no?- disse il mugnaio. -Ma come devo trattarle?- Allora il cacciatore disse che l'asina vecchia, cioè la strega, doveva bastonarla tre volte al giorno e non darle mai da mangiare; quella un po' più giovane, cioè la serva, doveva bastonarla una volta al giorno e darle tre razioni di foraggio; quella più giovane di tutte, cioè la fanciulla, non doveva bastonarla mai, e doveva darle tre razioni di foraggio al giorno, perché‚ non poteva sopportare che la bastonassero. Poi tornò al castello e trovò tutto ciò che gli occorreva. Dopo qualche giorno arrivò il mugnaio e disse che, a ricevere solo bastonate e neanche una razione di foraggio, la vecchia asina era morta. -Le altre due- proseguì -non sono morte, e ricevono ogni giorno da mangiare, ma sono così tristi, che non andranno avanti per molto.- Allora il cacciatore s'impietosì, scordò la sua collera e disse al mugnaio di riportarle indietro. Quando giunsero al castello, diede loro da mangiare l'insalata buona, sicché‚ ridiventarono esseri umani. La bella fanciulla cadde allora in ginocchio davanti a lui e disse: -Ah, amor mio! Perdonatemi il male che vi ho fatto: mia madre mi ci ha costretta, ma l'ho fatto contro la mia volontà, perché‚ io vi amo con tutto il cuore. Il vostro mantello magico è appeso in un armadio, e prenderò qualcosa per vomitare il cuore d'uccello-. Allora egli cambiò idea e disse: -Tienilo pure, è lo stesso, perché‚ diventerai la mia sposa fedele-. Così furono celebrate le nozze ed essi vissero felici insieme fino alla morte.