Le più belle fiabe dei fratelli Grimm
Fratelli Grimm (Pagina 2)
26La piccola guardiana di oche
C'era una volta una vecchia regina, vedova da molti anni, che aveva una bella figlia. Quando fu cresciuta, la fanciulla fu promessa a un principe che abitava lontano. Giunto il tempo delle nozze, quando dovette partire per il regno straniero, la vecchia madre preparò per lei arredi preziosi e gioielli, oro, argento, coppe e monili: in breve, tutto ciò che si addice a una dote regale, poiché‚ amava teneramente la figlia. Le diede inoltre una fantesca che doveva accompagnarla e consegnarla nelle mani dello sposo; ed entrambe ebbero un cavallo per il viaggio; quello della principessa si chiamavaLegga la fiaba → 29La serpe bianca
C'era una volta un re potente e saggio che ogni giorno, a pranzo, quando la tavola era sparecchiata e non c'era più nessuno, si faceva portare ancora un piatto, coperto, da uno dei suoi servi più fedeli. Solamente lui ne mangiava, poi lo richiudeva, e nessuno sapeva che cosa vi fosse dentro. Un giorno avvenne che il servo, quando il re gli diede il piatto da portare via, non seppe resistere alla tentazione, lo portò nella propria camera, lo aprì e vi trovò dentro una serpe bianca. Vedendola gli venne una tale voglia di mangiarne che non pot‚ trattenersi: ne tagliò un pezzetto e se lo mangiò. MLegga la fiaba →
36La chiave d'oro
Un giorno d'inverno, mentre una spessa coltre di neve copriva la terra, un povero ragazzo fu mandato a cercare della legna. Dopo averla raccolta, siccome sentiva molto freddo, prima di rincasare decise di accendere un fuoco per scaldarsi un po'. Sul terreno, dove la neve si era sciolta, vide una chiave d'oro. Ritenendo che dove c'è una chiave non possa non esserci anche una serratura, scavò e scavò finché trovò una piccola scatola di ferro. Se con questa chiave riesco ad aprirla, pensò, di sicuro dentro troverò qualcosa di grande valore. Così si mise a cercare il buco della serratura, ma riuscLegga la fiaba → 38Occhietto, Duocchietti, Treocchietti
C'era una volta una donna che aveva tre figlie: la maggiore si chiamava Occhietto, perché‚ aveva un occhio solo in mezzo alla fronte; la seconda, Duocchietti, perché‚ aveva due occhi come tutti gli altri; e la terza, Treocchietti, perché‚ aveva tre occhi, e il terzo proprio in mezzo alla fronte. Ma poiché‚ Duocchietti era proprio come tutti gli altri, la madre e le sorelle non la potevano soffrire, e le dicevano: -Con quei due occhi, non sei meglio della gente comune! Non hai niente da spartire con noi-. E la spingevano di qua e di là, le gettavano dei brutti vestiti, le davano da mangiare solLegga la fiaba → 44Lo strano violinista
C'era una volta uno strano violinista, che se ne andava solo solo per un bosco, e pensava a questo e a quello; e quando la sua mente non ebbe ove posarsi, disse fra sé: Mi annoio molto qui nel bosco, voglio cercarmi un buon compagno. Si tolse di dosso il violino e si mise a sonare, sicché il suono si diffuse fra gli alberi. Poco dopo, ecco venire un lupo, trottando per la boscaglia. Ah, viene un lupo! quello non lo desidero proprio, disse il violinista. Ma il lupo si avvicinò e gli disse: Oh, caro violinista! come suoni bene! vorrei imparare anch'io. - È presto fatto, gli rispose il violinistaLegga la fiaba → 46Il re Bazza di Tordo
Un re aveva una figlia di straordinaria bellezza, ma molto altera e sdegnosa, sicché‚ nessun pretendente le pareva degno di lei, ed ella li respingeva l'uno dopo l'altro, deridendoli per giunta. Una volta il re ordinò una gran festa e invitò quanti desiderassero ammogliarsi. I pretendenti furono messi in fila secondo il grado e il ceto: prima i re, poi i duchi, i principi, i conti e i baroni, e infine i nobili. La principessa fu condotta fra di loro, ma a ciascuno trovava qualcosa da ridire: questo era troppo grasso: -Che botte!- esclamava; quello era troppo lungo: -Lungo, lungo, alto fin là,Legga la fiaba → 50Il buon affare
Un contadino aveva portato la sua mucca al mercato e l'aveva venduta per sette scudi. Tornando a casa doveva passare vicino a uno stagno; già da lontano udì le rane gracidare: Qua, qua, qua, qua. – Sì, disse fra sé‚ le senti strillare fin dal campo d'avena. Sette scudi ho riscosso, non quattro. Quando fu vicino all'acqua gridò: Stupide bestie che siete! Non vi hanno informato meglio? Sono sette gli scudi, non quattro! Ma le rane continuarono a fare qua, qua, qua, qua. – Be', se non volete crederci posso contarveli. Tirò fuori il denaro di tasca e contò i sette scudi, cento soldi per volta. MaLegga la fiaba →